Perché alcuni cani proprio non riesco ad aspettare? E come mai, una volta adolescente, il nostro cane sembra non volerci più ascoltare? Per rispondere dobbiamo innanzitutto ricordarci di come ci sentivano noi a 15 anni.
Vediamo insieme cosa rende “impaziente” un cane e quando è il caso di intervenire.
Chi di noi ama aspettare?
Attendere non è mai una cosa piacevole: fare la fila alle poste è una delle attività più frequentemente odiate nel mondo umano, ma di certo imparare a sopportare quel malessere può divenire adattativo.
Così funziona anche nel mondo dei cani, anche a loro non piace aspettare il proprio turno, l’orario per la pappa, per la passeggiata e così via. È molto evidente in tutti quei cani “figli unici” che hanno tutte le attenzioni riservate per sé e anche il tempo è gestito intorno alle loro esigenze.
Il malessere che si prova nell’attesa aumenta all’alzarsi dell’aspettativa di ciò che avverrà dopo ma anche in funzione del tempo che intercorre nel raggiungere quel determinato obiettivo. Parlo di malessere perché le emozioni che sostengono questi stati d’animo evolvono dall’irrequietezza, alla frustrazione, all’ansiosa sollecitudine fino alla degenerazione in rabbia.
Il lato oscuro dell’adolescenza
La capacità di attendere si può di certo imparare fin da cuccioli ma probabilmente nel periodo adolescenziale tale capacità potrebbe venire meno o essere messa in discussione dando spazio ad atteggiamenti impulsivi, ricerca ostinata di attività altamente gratificanti.
Tutto ciò che invece richiede regole, attesa e rinuncia sarà mal vissuto. Tali atteggiamenti avranno declinazioni e intensità differenti a seconda del soggetto a cui ci riferiamo.
Cosa succede nel cervello del cane
La mancanza di esperienza in ambito sociale e la profonda ristrutturazione nel Sistema Nervoso Centrale, soprattutto delle vie che regolano il piacere, sono alla base di queste manifestazioni comportamentali che a loro volta influiranno nelle relazioni, sia intra- che inter-specifiche che l’individuo intreccerà.
Quindi la situazione che i proprietari lamenteranno è che il loro cane, intorno agli 8 mesi, ha iniziato a voler fare solo attività ludiche molto eccitanti, ad avere difficoltà a interromperle e a sperimentarsi in situazioni anche pericolose mai fatte prima. Di conseguenza anche la richiesta da parte del proprietario o della situazione in generale ad attendere è mal vissuta dal cane che si opporrà mettendo in campo atteggiamenti che generano conflitto.
Il ruolo che giocano gli ormoni e le conseguenze della castrazione in adolescenza
È noto ai più che in adolescenza si attiva anche l’ambito sessuale legato alla riproduzione sostenuto da ormoni come il testosterone, estrogeni, ossitocina. Ma esattamente quale è il loro ruolo nel sostenere i comportamenti sopra descritti?
La scienza ancora non ci ha dato risposte univoche ma ciò che viene sostenuto con più frequenza in ambito scientifico è che, ad esempio, il testosterone nel maschio aumenta la sicurezza in sé percependosi più forte. Tale percezione lo porterà ad essere maggiormente ostinato nel perseguire i propri obiettivi. Tentare di abbassare il livello di testosterone nel sangue, ricorrendo alla castrazione, potrebbe non migliorare la situazione comportamentale se non addirittura peggiorarla, perché quello che ci auspichiamo per i nostri cani, e per gli individui in generale, è che siano sicuri e adattabili all’ambiente nel quale vivono, ledere la loro fiducia in sé non può essere la soluzione.
Molto interessante…ma il periodo dell’adolescenza in un cane quando sarebbe? A quanti mesi/anni inizia…..e “finisce”? Grazie
L’adolescenza arriva con la pubertà, ossia la capacità di riprodursi. Come è facilmente intuibile è molto variabile, in base alla taglia del cane e al soggetto. Nella femmina è evidente perché si presenta il primo calore preannunciato da perdite ematiche, invece nel maschio non è così evidente: il fatto che inizi a fare pipì alzando la zampa è un indizio. In generale, ci aspettiamo l’arrivo della pubertà intorno agli 8 mesi, quindi l’adolescenza, in generale, la collochiamo tra il sesto mese e l’anno e mezzo di vita.
Il mio è un maschio, castrato, ha quasi 3 anni (agosto) ma a me sembra sempre nel periodo adolescenziale 😳
Alcune razze, alcuni soggetti, mantengono anche da adulti caratteristiche giovanili: una elevata propensione al gioco, permanenza dell’esplorazione orale, una certa esuberanza e forte entusiasmo. Se le caratteristiche personali mantengono questi aspetti ma restano all’interno di un quadro fisiologico, sarà utile un educatore che l’aiuti a favorire l’apprendimento e l’adattabilità. Se invece le manifestazioni comportamentali fossero fuori soglia rispetto alla fisiologia allora sarà utile il parere di un medico veterinario esperto in comportamento o di un istruttore cinofilo.