Alimentare un cane, nutrire la relazione

Il “momento della pappa” è sempre un argomento che stimola disquisizioni con i proprietari, forse anche perché spesso capita che risulti di difficile gestione.

Le domande che più frequentemente pongono sono:

Cosa dare da mangiare?

Quante volte al giorno?

E’ sbagliato dare cibo da tavola?

I premi e gli snack fuori pasto è corretto darli?

Insomma, l’argomento cibo ha un significato elevato nella vita dei proprietari così come nei cani. Alcuni risultano estremamente voraci tanto che sarebbero in grado di mangiare qualsiasi cosa e a qualunque ora, altri si mostrano inappetenti e svogliati.

Il cibo riveste un significato importante anche da un punto di vista relazionale: il dare da mangiare (nutrire) ad un altro individuo ha a che fare con il prendersi cura di lui, preoccuparsi della sua salute e del suo benessere. In alcuni casi, i momenti di condivisione tra proprietario e cane sono pochi nella giornata, allora l’appuntamento fisso della pappa potrà essere carico di emotività. Riversare nell’alimentazione attenzioni che non si riescono a dare in altri ambiti, rischia di sovradimensionare sia gli aspetti relazionali che quelli nutrizionali, anche a discapito della salute stessa del cane.

Se guardiamo il cane e il suo comportamento con un approccio cognitivo, allora dovremmo soffermarci anche sul suo modo di alimentarsi, oltre che tenere presenti tutte le altre manifestazioni comportamentali e iniziare a porci delle domande a nostra volta.

Perché un cane dovrebbe avere sempre fame tanto da poterlo definire bulimico?

Perché un altro dovrebbe essere inappetente o svogliato nel mangiare?

Perché un altro ancora dovrebbe ringhiare contro la sua famiglia mentre si alimenta?

Una risposta univoca ad ognuna di queste domande e quindi la soluzione ad hoc per ognuno di questi problemi, purtroppo o per fortuna, non esiste. Ricette preconfezionate, dette anche esercizi da applicare a seconda del sintomo, mal si adattano ad un approccio Cognitivo Relazionale.

Se il primo passo è quello di porci delle domande, il secondo è di trovare delle risposte probabili prima ancora di correggere il comportamento sgradito. La prima risposta andrà cercata dal Veterinario che dovrà eventualmente escludere una causa organica. Qualora questa possa essere esclusa, davanti ad un appetito eccessivo, chiedersi circa lo stile di vita del cane e la qualità della sua vita relazionale è indispensabile. Rispetto alla svogliatezza, descritta anche come appetito capriccioso, sarebbe opportuno interrogarsi sul tipo di alimentazione che il cane segue, se è gradita ed eventualmente quali siano i suoi gusti e se sia possibile assecondarli, compatibilmente con lo stato di salute. Trovo che non sia neppure da prendere in considerazione il lasciare la ciotola colma di cibo per giorni e giorni, in attesa che il cane mangi cedendo alla fame. Quando un cane  ringhia e addirittura arriva a mordere la sua famiglia mentre mangia, è necessario interrogarsi su quali sentimenti lo muovano tanto da rendersi offensivo verso il suo gruppo.

Prima di chiedere un seduto al cane davanti alla ciotola, prima di fare su e giù con questa davanti al suo muso, chiediamoci cosa stiamo facendo rispetto a ciò che prova in quel momento, cosa vogliamo comunicare e cosa lui vuole comunicarci. Una volta per tutte smettiamola di tirar via cibo o ciotole mentre il cane si alimenta, smettiamo di accarezzarlo mentre mangia per apparire innocui, agiamo a favore della relazione, poniamoci in ascolto e lavoriamo sulla fiducia.

Dot.ssa Federica Manunta