Ad aggiungere ulteriori difficoltà può essere un’informazione mediatica che dipinge la vita con i cani sempre illuminata da raggi di positività, alzando in questo modo le aspettative, il nascondere il reale sacrificio che c’è dietro un’adozione rischia di abbattersi sugli adottanti sotto forma di grave delusione.
In più, leggere ad esempio sui social, infinite rubriche di altrettanti infiniti elenchi di consigli su come allevare, alimentare, curare, educare il cane ideale e la vendita di questi consigli come panacea di tutti i mali, può far piombare i proprietari già in difficoltà in un grave senso di inadeguatezza. Tale condizione potrebbe portarli verso una deriva nella quale le eccessive richieste verso se stessi e verso il cane potrebbero imprigionare la relazione in un esubero di performatività fatta da un elenco di regole da rispettare.
Sentirsi in difficoltà ed esauriti dalla relazione con un cane problematico è la norma, faticare a ricordarsi tutti i buoni propositi che ci avevano guidati nella scelta del cane è altrettanto normale, tanto è vero che questi cani sono quelli più a rischio di rinuncia di adozione.
Quando arrivano a chiedere aiuto andrebbero prima di tutto accolti e ascoltati, successivamente supportati perché è in loro, e solo in loro, che troveremo le risorse per quel percorso di cambiamento verso il quale ci stanno chiedendo di condurli.Dott.ssa Federica Manunta