Ha avuto grande risalto negli ultimi giorni il caso del cigno morto nel laghetto di Recoaro Terme.
Si sospetta che qualcuno lo abbia volutamente ucciso: a mio avviso è preoccupate pensare che ci siano persone che provino piacere nell’andare in giro a uccidere animali indifesi.
Se poi pensiamo al fatto che il cigno è simbolo di bellezza, regalità ed eleganza, allora l’atto dell’eventuale uccisione appare ancora più inquietante; ma lascerei tale disquisizione a chi si occupa di igiene mentale.
Il fatto ha avuto ancora più scalpore quando è apparsa la notizia che la compagna del cigno si è lasciata morire di inedia. Non tutti sapevano che i cigni, come altri animali, formano coppie stabili che durano tutta la vita.
Può accadere che si tradiscano ma la coppia resta quella per tutta la vita e all’eventuale morte di uno dei due coniugi l’altro non ricreerà una nuova coppia con nessun’altro, perché negli animali sociali c’è la capacità di riconosce un altro individuo della stessa specie, come un individuo distinto rispetto a tutti gli altri individui, e per questo unico.
Non abbiamo certezza che le cose siano veramente andate così, aspettiamo gli accertamenti, ma possiamo riflettere grazie a questa storia sul mondo animale.
Lo stare insieme ben oltre il tempo dell’accoppiamento accade perché i cigni hanno un sistema motivazionale sessuale molto evoluto, che si attiva grazie a variabili interne come l’estro e l’assetto ormonale, che mantiene insieme la coppia anche quando questi assetti mutano. Saranno legati l’uno all’altra grazie ad altri sistemi motivazionali come quello di attaccamento/accudimento e di cooperazione paritetica.
Se fosse vero che la compagna si sia lasciata morire di inedia a causa dell’assenza del suo compagno credo sia un aspetto molto affascinante che meriterebbe di essere spiegato.
Sicuramente la tristezza del lutto sarà stato l’incipit di un grave senso di disperazione, ma non è sufficiente la tristezza a condurre alla morte. È molto più probabile che sia sopraggiunta la depressione: anche gli animali possono soffrirne. La depressione è generata dalla sconfitta, una sconfitta rispetto alla vita che avendo perso il suo fine perde il senso di essere vissuta.
Sono certa che il grande risalto mediatico, che questa vicenda ha avuto, sia dovuto al fatto che sapere che un cigno possa morire per amore renda questi animali più dignitosi di tutela ed attenzione, perché in qualche modo più simili all’uomo.
Riflettendoci, alla luce di quanto si sospetta, ma anche in generale per ciò che le cronache riportano, io credo che assimilarli all’uomo non sia proprio un complimento, insomma: oltre al danno la beffa.
Dott.ssa Federica Manunta