Veloce e intenso come un temporale estivo si è concluso anche il terzo modulo del corso per Istruttori Cinofili Riabilitatori di Tambra. La mattina di sabato 25 è partita un po’ sorniona, con qualche ritardo che ci ha messo subito in difficoltà rispetto a una scaletta ricca e impegnativa. L’argomento del modulo è stato la sindrome Ipersensibilità/Iperattività. Forse il fatto che qualcuno ha sentito dire in giro che questa problematica non esiste ha fatto prendere sottogamba l’incontro? Voglio pensare che una giornata tipica primaverile sia la responsabile di un clima festoso e rilassato.
Ci ha riportato alla realtà delle cose Attilio Miconi con una docenza su emozioni e motivazioni a dir poco complessa, che destruttura molti dogmi della cinofilia. Sono le 11 e il primo caso è già in sede, non c’è stato molto tempo per le presentazioni ma conosceremo Nut durante la visita comportamentale che la dott.ssa Katia Galbiati svolgerà di lì a breve. Portare una prima visita comportamentale davanti ad una platea e in particolare questa, composta da addetti ai lavori, è un atto di grande coraggio, mettersi in gioco sul profilo professionale e personale è ammirevole; offrire senza filtri il proprio lavoro e la propria competenza è atto di grande generosità.
Durante la visita Nut è stato libero di muoversi ed esprimersi e anche grazie ad Attilio che ha interagito con lui abbiamo potuto cogliere aspetti del profilo comportamentale di Nut che altrimenti non avremmo potuto osservare. Nut è andato via con la sua famiglia, a noi resta la restituzione del caso in aula. Questi momenti sono sempre ricchi e vivaci, tutti vogliono intervenire mettendo in gioco il proprio punto di vista ed è certo che Nut ha suscitato numerose domande.
Anche questo sabato abbiamo deciso di pranzare in sede, ci piace condividere questo tipo di convivialità anche a rischio di rendere il post-prandiale eccessivamente impegnativo.
Nel mentre è arrivato anche Ercole, il “fratellino” di Nut, chissà che non ci aiuti a rispondere alle domande sorte nel precedente incontro. La visita in questo caso non è necessaria, è già stata svolta e non vogliamo sottoporre i proprietari ad un’altra intervista. Si va direttamente a lavorare in campo. In questo caso abbiamo osservato una comunicazione molto chiara ed efficace da parte di Ercole, al punto che tutti ne sono risultati influenzati. In campo abbiamo osservato un bel lavoro, alla fine del quale la rigidità iniziale ha lasciato il passo alla fluidità di movimenti e intenzioni.
La prima giornata del III modulo volge al termine, sono le 19,30 e ognuno si dirige verso la sua zona di comfort.
Domenica mattina siamo tutti più puntuali, sebbene alcune facce lascino intendere che il riposo può essere inteso in modi differenti….
Oggi è il giorno della docenza teorica di Katia sulla sindrome Hs/Ha che risulta estremamente interessante e coinvolgente. Durante la presentazione entra in aula Alize, che riempie l’aula con la sua ipermotricità e le sue vocalizzazioni. Alize ci offre l’opportunità di osservare un’ulteriore sfumatura di questa complessa problematica. Insieme ad Alize e ai proprietari ci siamo diretti verso l’esterno per il lavoro pratico. Ci siamo soffermati sulla memoria e sulla comunicazione cane-proprietario, che ha messo in evidenza le potenzialità della cagnolina. Tornando in aula si è proceduto alla discussione sul caso, che anche in questo frangente è stata ricca e intensa. La cosa che mi ha colpito maggiormente è stato osservare come la qualità della discussione stesse cambiando, perché stava cambiando il nostro approccio al problema, eppure abbiamo iniziato solo 3 mesi fa!
Per la pausa pranzo ci si sposta ma non abbiamo molta voglia di intrattenerci a tavola, aspettiamo un nuovo ospite e vogliamo farci trovare tutti pronti.
Alle 15 è arrivato Syrius, un Border Collie di poco più di un anno, con parte della sua famiglia e le sue “amiche” ombre. Vederlo in campo lavorare, organizzare il proprio movimento, anticipare i movimenti dei proprietari è emozionante, le caratteristiche di razza sono state tutte esplicitate davanti ai nostri occhi. Vedergli vincere le proprie difficoltà sa quasi di magia, veder andar via cane e proprietari così felici ci ha ricordato quanto questo lavoro possa renderci orgogliosi.
Rientriamo in casa (perché ormai è molto più casa nostra che di Davide) per l’ultima discussione e la chiusura dei lavori. Ormai siamo tutti molto stanchi, nel corpo e nella mente. Io, come al solito, sono un tumulto di emozioni, guardare i volti sorridenti dei corsisti soddisfatti mi scalda il cuore, mi sento avvolta da un abbraccio che mi accompagna fino a casa.