Per sentirsi presi in causa in certe accuse bisogna riconoscersi prima nella descrizione che viene fatta e per quel che mi riguarda non è sufficiente far parte di una categoria per riconoscermi in tutti i suoi appartenenti.
Una cosa peró vorrei dirla….
Da quando mi occupo di medicina comportamentale non ho mai perso di vista il mio ruolo a tutela dell’incolumità pubblica ed in particolare delle categorie più deboli. Aver deciso di abbracciare un approccio che rifiuta la forza, la violenza e l’inibizione non significa lavorare con superficialità. Mi sono trovata più di una volta a prendere decisioni “scomode” proprio a tutela di quelle categorie più deboli e tra queste c’erano sempre anche i cani insieme ai bambini, gli anziani e ai disabili. Nonostante un comportamento possa essere disfunzionale e pericoloso spesso chi lo mette in atto è lui stesso una vittima (della sua storia, del contesto, delle relazioni) e come tale va tutelato. Non chiedetemi di lavorare facendo una classifica tra chi è più vittima di un’altra, chiedetemi piuttosto soluzioni a misura del sistema e non dei singoli, e tra queste non aspettatevi violenza o non rispetto perché chi sceglie queste strade non sta facendo un buon lavoro.
Dott.ssa Federica Manunta